Il cibo è una cosa seria e va al di là delle sponsorizzazioni

Categoria: Alimentazione
Pubblicato Giovedì, 04 Luglio 2013 12:05
Scritto da Benedetta Maffia

L'alimentazione dei bimbi dalla viva voce di Piercarlo Salari, Pediatra Nutrizionista che ha seguito il tour Mellin in giro per l'Italia. Noi ne abbiamo voluto sapere di più. Perchè il cibo è una cosa seria e va al di là delle sponsorizzazioni.

Perché Mellin ha scelto solo ora di togliere il sale dai vari prodotti?
Di fronte a  innovazioni migliorative, soprattutto in ambito alimentare, viene spontaneo chiedersi perché non siano state adottate prima. In realtà è la ricerca a suggerire le nuove direttive: le formule per l’infanzia, per esempio, da 25 anni a questa parte sono state profondamente modificate, con l’aggiunta per esempio di nucleotidi, fibre prebiotiche e acidi grassi omega-3 in relazione all’acquisizione di importanti conoscenze circa il ruolo di questi componenti nel promuovere nel lattante effetti vantaggiosi. Anche per quanto riguarda il sale (e in particolare il sodio) la ricerca ha messo in evidenza che:

* il consumo giornaliero nei paesi occidentali tende a essere sempre eccedente rispetto ai reali fabbisogni
* un eccesso di sale comporta un aumento della pressione arteriosa
* il bambino che si abitua ad alimenti sapidi tenderà poi a chiedere un’aggiunta extra di sale
* la dilagante epidemia di obesità e sindrome metabolica sin dall’età scolare richiamano l’attenzione ai primi tre anni di vita, che sono fondamentali per un investimento in prevenzione
* la sensibilità delle mamme è massima durante lo svezzamento, che offre quindi l’opportunità per modificare eventuali abitudini e stili di vita scorretti o non ottimali dell’intero nucleo familiare.
La formulazione di omogeneizzati senza aggiunta di sale esprime pertanto l’attenzione di un’azienda, quale Mellin, nei confronti di un regime dietetico il più possibile sintonico con gli orientamenti attuali della ricerca oltre che nel costante rispetto dei rigorosi standard qualitativi già previsti per gli alimenti destinati alla prima infanzia.
 
Che tipo di oli vegetali sono utilizzati per la produzione dei biscotti e dei grissini?

Viene impiegato l’olio di palma, che consente la migliore lavorazione degli impasti, contribuisce ottimamente alla rotondità del gusto e non contiene grassi idrogenati la cui eventuale presenza dovrebbe essere per legge dichiarata in etichetta.

Perché non si una quasi mai l’olio extra vergine, che è il migliore?

L’olio extravergine di oliva è senza dubbio  un prodotto di ottima qualità, tanto che si consiglia sempre di aggiungerne a crudo un cucchiaino alla pappa. Le tecniche di lavorazione industriale, tuttavia, impongono l’identificazione di soluzioni tali da assicurare un compromesso tra processi  produttivi, palatabilità, adeguatezza e sicurezza nutrizionale.L’olio di palma risponde a questi requisiti, anche sotto il profilo qualitativo del fabbisogno lipidico nei primi 2 anni di vita.

Perché nei latti di crescita c'è sempre aggiunta di sciroppo di glucosio o zucchero?

Il saccarosio può essere aggiunto ad alcune formule con lo scopo di conferire ad esse rotondità organolettica e facilitarne l'accettazione da parte del bambino, nel contesto però del suo fabbisogno energetico. Va però osservato che le prerogative importanti del latte di crescita rispetto al latte vaccino sono: la riduzione del carico proteico, il cui apporto in eccesso da parte del bambino sembra essere associato a un precoce accumulo di massa grassa; l’aggiunta di ferro; infine l’aggiunta di omega-3. È bene poi precisare che il latte di crescita Mellin non contiene sciroppo di glucosio .

Perché non esistono alimenti a base vegetale per bambini tipo tofu, polpette di soia, pasta di kamut etc?  
Nella scelta dello schema di svezzamento bisogna sempre favorire una dieta che, almeno nei primi 1000 giorni fornisca equilibrio di tutti i nutrienti per evitare carenze od eccessi che potrebbero avere impatti sulla salute futura del bambino, ma occorre anche tenere conto di fattori culturali e delle tradizioni alimentari del singolo paese. Per esempio il cous cous in altre realtà è l’equivalente della nostra pastina o del semolino mentre il biscottino è classicamente “made in Italy” e tendenzialmente ignorato nel Nord Europa . Ogni nazione e civiltà, soprattutto se si spingiamo lontano da casa nostra, segue d’altra parte propri criteri di svezzamento. Le risposte commerciali proposte per lo svezzamento nel nostro paese rispecchiano quindi le tipiche abitudini alimentari italiane.  

Le quantità di carne e di pesce contenuta negli omogeneizzati risponde a quanto stabilito dalla Direttiva Europea 125 del 5 dicembre 2006  secondo cui, negli omogeneizzati di sola carne, la percentuale minima di carne deve essere del 40%; negli omogeneizzati con più componenti, come quelli di pesce con verdure, la percentuale minima di pesce deve essere il 10%. Perché le percentuali sono così basse?

La normativa deve tenere conto di fattori, quali la fattibilità tecnica, l'adeguatezza della porzione, e l'accettabilità del prodotto: da questi presupposti scaturisce probabilmente   l'indicazione di tali quantità che apparentemente appaiono basse, ma in realtà, considerando le necessità del bambino, sono adeguate. Non dobbiamo infatti dimenticare che il fabbisogno proteico tra i 6 e i 12 mesi è di 1,32 g/Kg/die e dopo l’anno scende  a 1 g/Kg/die (e nell’adulto scende ulteriormente a 0,90): spesso le mamme temono di non garantire tale apporto, che al contrario viene spesso ampiamente superato, come è emerso da varie indagini sulle loro abitudini nutrizionali e, alla luce di quanto accennato in precedenza, crea una condizione predisponente a un più precoce rebound, cioè l’accumulo di massa grassa, che fisiologicamente avrebbe luogo intorno ai 5 anni d’età ma in caso di dieta iperproteica può essere anticipato intorno al secondo anno. Gli omogeneizzati sono studiati in modo che la confezione stessa faciliti la gestione delle quantità; la presenza di più componenti (per esempio verdure e cereali), inoltre, concorre a un miglior equilibrio dei macronutrienti (zuccheri, grassi, proteine) nel prodotto stesso e a un maggior controllo della dieta del bambino nel suo complesso, evitando eccessi inutili.