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Come combattere l'inappetenza dei più piccoli

Antonella ci chiede: "salve! io vorrei un consiglio per "combattere" l'inappetenza di mia figlia di 13 mesi...grazie!"

Risponde la Nutrizionista Emma Balsimelli.

 

Carissima Antonella, purtoppo non posso risponderti in modo breve...
Durante l'estate può succedere che i bambini mangino meno rispetto a quanto avviene durante il resto dell'anno. Ci sono varie ragioni alla base di tale fenomeno ad esemepio il caldo, soprattutto se improvviso, può determinare una diminuzione dell'appetito perchè le esigenze alimentari si riducono, e ciò vale sia per i bambini che per gli adulti.

In estate il nostro organismo ha bisogno di assumere una quantità minore di calorie per mantenere costante la temperatura corporea, perciò si bruciano meno energie.
I bambini hanno un meccanismo di autoregolazione più "ottimizzata" rispetto a noi adulti ed è per questo motivo che quando fa caldo mangiano di meno. L'inappetenza dovuta al caldo eccessivo generalmente è un fenomeno transitorio limitato nel tempo ed è importante che, in casi del genere, i genitori non si facciano prendere dall'ansia. Infatti se da un lato è vero che la mancanza di appetito può essere indicativa di malattie in corso (influenza, bronchite, malattie esantematiche ecc.), dall'altro l'ansia dei genitori può condizionare ulteriormente e in modo negativo il rapporto del piccolo con il cibo.


D'altra parte capisco che un genitore è gratificante vedere il proprio bimbo mangiare, ma ricordiamoci che i bambini devono mangiare in base alla loro fame e non per far piacere ai genitori! L'appetito dei bimbi è naturalmente altalenante ed è importante non forzarli a mangiare, soprattutto se capiamo che l'inappetenza è dovuta al caldo. In estate proporre ai piccoli pasti troppo abbondanti non solo è inutile ma anche controproducente. É meglio invece optare per pasti leggeri e una dieta sana e ricca di vitamine. In generale c'è da dire che ci sono molti falsi miti legati al cibo e all'alimentazione come quello secondo cui un bimbo che mangia più in fretta cresce anche più in fretta; in realtà la gradualità nella crescita dipende non solo dal tipo e dalla quantità dell'alimentazione ma anche da fattori genetici.

In generale, per cercare di porre rimedio agli eventuali episodi di inappetenza dovuta al caldo è consigliabile scegliere i cibi tenendo conto dei gusti del bambino, oltre a considerare il reale fabbisogno delle varie sostanze nutritive. C'è da dire che i bambini, soprattutto a partire dai tre anni di età, hanno un senso del gusto già molto sviluppato e sono capaci di indicare chiaramente i cibi che preferiscono e quelli che invece non sono loro graditi. Quando il caldo si fa sentire sono comunque da preferire cibi leggeri e freschi che possono aiutare a sopportare la calura largo a i pesce invece che la carne, da sostituire eventualmente con le uova.
La pasta e il riso, alimenti completi e salutari, possono sollecitare l'appetito del bambino specie se presentati sotto forma di insalate fredde allegre e colorate.

É importante poi far bere tanta acqua, ma anche succhi di frutta e spremute (evitando le bibite gassate) per evitare il rischio di disidratazione. Il latte freddo, gli yogurt ma anche i gelati alla frutta forniscono il necessario apporto nutritivo e sono l'ideale per la merenda e gli spuntini.

Un sistema per invogliare il bambino a mangiare senza forzarlo è quello di coinvolgerlo nella preparazione del pranzo o della cena.
In situazioni di inappetenza è preferibile, con i dovuti limiti, proporre al bambino cibi a lui graditi anche se questo significa contravvenire alle regole alimentari che i genitori seguono in condizioni normali. É il caso dei cibi fritti(max 2 volte settimana in questi casi), che in generale sono sconsigliati ma con la giusta parsimonia possono essere una buona arma contro l'inappetenza, dato che generalmente i bambini li gradiscono molto.

Un atteggiamento sbagliato che è bene evitare sempre, non solo per rimediare all'inappetenza estiva, è quello di usare il cibo come arma di ricatto, per premiare o punire il bambino. Questo comportamento non potrebbe che far peggiorare la situazione, con il rischio di trasformare una naturale e temporanea inappetenza estiva in un fenomeno costante che potrebbe portare a veri e propri disturbi dell'alimentazione.

Dott.ssa Emma Balsimelli

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