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Come gestire un bambino troppo attivo

Sono tantissimi i bambini che vengono considerati troppo attivi, a causa dell’eccessivo movimento, della tendenza a interagire con i compagni in modi troppo vivaci, prendendoli in giro o facendogli dei piccoli o grandi scherzi. Questi comportamenti vengono usati spesso per mettere alla prova il genitore, per vedere dove possono arrivare. Schiaffi, morsi, sono comportamenti che i bambini mettono in atto per vedere che reazioni provocano. Spesso tali comportamenti vengono fatti dai bambini intorno ai due anni, momento nel quale iniziano a costruirsi una sua identità e sentono il bisogno di distinguersi dagli altri, soprattutto dai genitori.

Qualsiasi sia l’età dei bambini, le cose da non fare sono analoghe. È importante ascoltarli, spiegando la non adeguatezza del loro gesto, è importante farlo in modo sereno, ma deciso, guardandoli negli occhi e sedendosi vicino, o magari prendendoli in braccio. La cosa assolutamente da evitare è giudicarli per questi gesti, evitando di dire che “è stato birbone”, ma “ha avuto un comportamento birbone”, in maniera tale che il bambino non si identifichi come un bambino “birbone”, etichetta che una volta attaccata gli potrebbe restare addosso e condizionare i suoi comportamenti futuri rinforzando.

Dr.ssa Eleonora Pellegrini

 

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Eleonora Pellegrini vive e lavora a Pistoia. E' una psicologa, laureata in Psicologia Clinica e di Comunità all’Università di Firenze e formata in Psicologia Relazionale e Familiare. Si occupa di difficoltà familiari, relazionali e di coppia (conflitti di coppia, miglioramento del clima familiare, supporto nei periodi difficili, ecc.); supporto nella gestione dei figli (come instaurare e mantenere un buon rapporto, superare i momenti di passaggio e di crisi, adolescenza e conflitti in famiglia, comportamenti devianti e disordini dello sviluppo, problematiche scolastiche e difficoltà di apprendimento, ecc.); problematiche individuali(ansia, depressione, elaborazione del lutto, distacchi familiari, dipendenze, separazioni, ecc.). http://psicologiaperfamiglia.wordpress.com