logotype
img1
img2
img3

Facebook


Home design ideas

Twitter

                  

Cerca

Ora in 2, tra un po’ in 3: La relazione di coppia durante la gravidanza

Quando sta per nascere un bambino, soprattutto se si tratta della prima gravidanza, i cambiamenti all’interno della coppia sono molti.

La presenza di un terzo individuo, anche se non è ancora nato, va a modificare l’equilibrio affettivo dei due partner.

La gravidanza, se in alcuni casi può consolidare il rapporto, in altre situazioni può anche causare momenti di stress:

 

 

  1. l’attenzione che prima si riversava solo su di sé e sul partner, si sposta sul nascituro;
  2. i cambiamenti corporei cui il corpo della donna inevitabilmente va incontro possono far diminuire l’attrazione sessuale del proprio partner;
  3. può accadere che la donna non si senta abbastanza sostenuta e abbia timore di una scarsa partecipazione da parte del compagno;
  4. l’uomo può sentirsi escluso dal rapporto totalizzante che la donna istaura con il proprio feto e, successivamente, con il bambino.

Anche a livello strettamente individuale accade qualcosa. Il proprio mondo interno viene un po’ scombussolato. Il bambino nel grembo va a “stuzzicare” nella nostra mente le parti infantili. È come se ci ricordassimo di alcune cose dimenticate della nostra infanzia e del modo in cui i nostri genitori si prendevano cura di noi. Alcune cose possono piacerci, altre meno. In questo periodo si ha la possibilità di elaborare nuovamente il proprio ruolo di figlio. Vale a dire che in qualche modo, attraverso la gravidanza e successivamente con la nascita,  i futuri genitori si permettono di “rivivere” la propria infanzia, cercando di recuperare in essa quanto non hanno ottenuto dai propri genitori. I due coniugi rivedono le loro esperienze passate, le rielaborano, cercando il proprio modo di essere genitore.

I reciproci adattamenti che i due partner vivono sono molteplici e la capacità di sostenerli dipende molto dalla solidità della coppia. La maturità della relazione coniugale influenza anche l’accettazione o meno di un figlio. Ad ogni modo, dei cambiamenti sono necessari per creare un spazio fisico, affettivo ed emotivo adeguato ad accogliere il futuro bambino. Come tutti i momenti di transizione, bisogna imparare a riconoscere gli aspetti positivi e negativi della nuova situazione e riuscire a parlarne, anche se a volte può essere difficile o doloroso. Un nuovo equilibrio non tarderà ad arrivare. Abbiate pazienza!

Donatella Romanelli – Filastrocchedellattesa.it