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Il pianto della mamma

La nascita di un figlio rappresenta per i genitori un'esperienza di profondo cambiamento  sul piano affettivo, personale, relazionale e sociale. Perché la gioia è infinita, ma anche la fatica, gli effetti collaterali, i dubbi, le curiosità, i momenti giù, la vita che cambia e non sempre si è d'accordo.

Quel piccolo che avete aspettato per nove mesi è finalmente arrivato. La mamma lo ha immaginato per così tanto tempo, lo ha sentito crescere, lo ha vissuto, eppure ora che lo stringe fra le braccia non si sente pronta ad assumere il nuovo ruolo. Non si sente più felice. Accade ogni anno a un numero variabile tra 55mila e 80mila donne italiane, che ancora troppo spesso vengono lasciate sole, mentre moltissimo può essere fatto per prevenire e alleviare il loro disagio.

Oggi parliamo di un libro “Il pianto della mamma” edizioni Red scritto da Aurora Mastroleo e Laura Arcaro. Un libro che è ben lontano dall'idealizzazione romantica e retorica della maternità, ma anzi raccoglie le lacrime delle neomamme, le parole difficili da pronunciare, lo sconcerto, così tormentoso, di non sentirsi felici e pronte ad assolvere al nuovo compito. Le madri, come i loro bambini, imparano a camminare cadendo e rialzandosi. Sia per le une che per gli altri, dopo ogni caduta, la voglia di provarci ancora dipende anche dal conforto offerto dalla presenza dell'altro: primo fra tutti il marito o compagno, ma anche quelle figure professionali, ostetriche, ginecologi, pediatri, che prestano le prime cure alla neomamma e al suo bambino. Questo libro si rivolge anche a loro: 112 pagine per racchiudere le lacrime e i timori, spesso 'inconfessabili', di tante donne che non si sentono ancora madri perché la maternità nasce nell’intimo non di certo quando spunta la “pancia”.