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Secondo compleanno a tema "Winnie the Pooh"

Il tempo vola ed eccoci qui di nuovo a preparare la festa di compleanno per il mio piccolo! Quest’anno ci siamo avventurati nel bosco dei Cento Acri organizzando una festicciola ispirata all’orsetto Winnie. Per il suo primo genetliaco, invece, scelsi il tema del Piccolo Principe, il mio libro preferito.

Sfidando l’esuberanza dei piccoli ospiti abbiamo deciso di organizzare tutto in casa. Amo quel clima intimo e complice che si crea, del tutto differente dalle fredde feste in ludoteca … non tanto per i bambini che si divertono ugualmente quanto per le mamme e i papà.

Inizialmente avevo pianificato tutto (baby attività, canzoncine a tema, giochi di gruppo e film di Winnie) poi, in corso d’opera, ho preferito lasciare i piccoli liberi di giocare tra loro, spontaneamente e devo dire che superata la timidezza iniziale si sono sciolti e stranamente (per dei 2enni) hanno giocato anche assieme.

Ovviamente la casa è stata addobbata seguendo l’unico filo conduttore della giornata: l’orsetto cicciottello. Festoni, palloncini, bandierine, omaggi per i piccoli invitati, torta e ornamenti per la tavola riportavano a lui. La mia passione per la grafica mi ha spinto anche a fare inviti ad hoc e le etichette a tema per il buffet. Sul tavolo campeggiavano alimenti semplici e poco elaborati: mini sandwich, rustici e focaccia “home made”, caramelle al miele, patatine e popcorn, latte, succo di frutta e aranciata.  

Ho scelto Winnie the Pooh perché (oltre ad essere il cartone amato da mio figlio) con la sua semplicità disarmante insegna ai più piccoli due grandi valori: la lealtà e l’amicizia. Le favole spesso sono lo specchio della società e non mi stupisce se in questo cartoon tutti personaggi hanno qualche “problemino”: Winnie è obeso, Tigro è iperattivo e soffre di sindrome da deficit dell’attenzione, Pimpi soffre di attacchi di panico, Ih-Oh è depresso, Tappo soffre di un disturbo ossessivo-compulsivo, Christopher Robin è schizzofrenico e Uffa è narcisista  ….. eppure agli abitanti del Bosco dei Cento Acri sembra quasi che si possa vivere felici anche così. La morale di questa storia, portatrice di valori condivisi, è che l’amicizia è qualcosa che può nascere anche tra individui apparentemente diversi. La vera amicizia è merce rara, preziosa e per questo va custodita gelosamente.

E’ stata dura pensare, progettare e preparare tutto ma la felicità di BabyGiò mi ha ripagato delle tante ore di lavoro. Alla prossima festa!