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Osteopatia e gravidanza: un nuovo equilibrio nell’attesa

Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere un approfondimento su "Osteopatia e Gravidanza" a cura della dott.ssa Margherita Marconi

Per ospitare un’altra vita dentro di sé il corpo della donna deve modificarsi. Dai primi giorni in seguito alla fecondazione, l’organismo inizia in modo del tutto naturale una serie di alterazioni ormonali, circolatorie e biomeccaniche che proseguiranno per i nove mesi venturi.

Man mano che il feto cresce nel grembo materno, si sposta il centro di gravita’ della donna, che quindi è costretta ad attuare nuove strategie dinamiche per mantenere l’equilibrio, inoltre vengono modificati i rapporti tra i visceri materni, comportando alcuni disturbi tipici della gravidanza. E’ importante seguire la gestante in questi cambiamenti, affinche’ avvengano nel modo più fisiologico possibile, alleviando il sovraccarico della colonna vertebrale e del bacino e ottimizzando la funzionalita’ del sistema viscerale, in sinergia con quello cranio sacrale.

Negli ultimi mesi, mentre il feto si posiziona, il corpo della futura mamma si prepara al parto, in questa fase è importante assicurare l’elasticità tissutale e la mobilità articolare del bacino materno, affinchè sia il travaglio che la fase espulsiva avvengano nel modo più naturale possibile.

L’OSTEOPATA  ACCOMPAGNA LE MODIFICAZIONI CORPOREE NELLA GRAVIDANZA.

La gravidanza è il periodo durante il quale le donne sono maggiormente consapevoli del funzionamento del loro corpo.  Essa conduce, infatti il più grande cambiamento posturale che il corpo di una donna possa subire.
Da parecchi anni, gli osteopati, usano la loro abilità per aiutare ad alleviare sofferenze e dolori causati dai cambiamenti di peso e postura durante e dopo la gravidanza. Per molte donne la gravidanza significa dover far fronte ad un’ampia gamma di fastidi: dal mal di schiena al malessere mattutino, dalle nausee, alla pesantezza degli arti inferiori.
Anche l’aumento del peso del seno, può causare cambiamenti e dolori nell’alta schiena e nel collo. Durante la gravidanza il corpo della donna è soggetto ad un cambiamento strutturale molto significativo. Questi cambiamenti sono necessari per la crescita dell’utero dove si svilupperà il bambino. E’ molto importante quindi che questo processonon incontri ostacoli che possano rendere difficoltoso lo svolgersi del cambiamento in atto. Il trattamento attuato dall’osteopata è in grado di agevolare questo processo. L’osteopatia trova ampi spazi di manovra proprio perché in questa straordinaria condizione si modifica rapidamente la postura, si verifica un importante aumento di peso, aumenta la pressione addominale e spesso si manifesta un ristagno venoso negli arti inferiori, tutte situazioni che spesso innescano sintomi fastidiosi sui quali l’osteopata può agire. Inizialmente si presentano sintomi quali nausea e vomito a conferma dei grandi cambiamenti ormonali che la donna sta affrontando e che spesso modificano in modo importante anche lo stato emotivo.

L’Osteopatia è una metodica priva di controindicazioni, che si avvale esclusivamente di tecniche manuali per aiutare il corpo nei suoi processi di autoguarigione e alleviare tanti disturbi, anche in gravidanza, risultando così di grande aiuto nel risolvere numerosi fastidiosi problemi durante tutta la gestazione. Il termine deriva dall’inglese osteopathy, dove path significa sentiero e si potrebbe tradurre con la via delle ossa. Seguendo la strada delle tensioni individuate nell’organismo, l’osteopata va a cercare le disfunzioni, ossia gli squilibri che causano malesseri e influiscono sullo stato di salute generale. Poiché la principale disfunzione riguarda la mobilità, all’inizio della seduta lo specialista analizza i movimenti e la postura del paziente per scoprire i punti dove sono presenti blocchi, che possono causare disturbi anche in zone del corpo distanti, ma collocate sulla stessa “via”. Infine, con tecniche manuali (che possono variare da appoggi a manipolazioni o pressioni a seconda del disturbo e della tipologia di paziente) va a liberare tali blocchi per eliminare le restrizioni di movimento e riportare l’organismo in una situazione di salute o di equilibrio (omeostasi), stimolando i naturali processi di auto guarigione.

LEGGI QUI: Osteopatia : di cosa si tratta?

L’importanza dell’osteopata.

Fin dai primi momenti l’osteopata può essere d’aiuto, in particolar modo dalla fine del terzomese. Il trattamento viene naturalmente concordatocon il ginecologo che resta sempre il medico di riferimento della donna durante tutta la gravidanza. L’osteopatia è una tecnica innocua e priva di controindicazioni, non utilizza farmaci né strumenti, ma solo movimenti delle mani, che nella donna in attesa sono ancora più delicati. Per questo si può utilizzare senza problemi per tutta la gravidanza, anche se si preferisce“lasciar tranquilla” la futura mamma per i primi tre mesi e in genere per gli ultimi due.  A quel punto si programma un primo incontro, nel quale si valuta la presenza di squilibri e si effettua il primo trattamento, poi ci si sente a distanza di 10-15 giorni per sapere come va e si fissano le sedute successive, in base al problema e alla risposta individuale.
L’ideale sarebbe fare un controllo ancora prima della gravidanza, per analizzare la struttura fisica della donna e rimuovere eventuali restrizioni di mobilità, che consentiranno di affrontare meglio l’intera gravidanza e prevenire disturbi muscolo-scheletrici.

L’osteopatia può essere particolarmente utile in gravidanza, quando la crescita del pancione porta a cambiare gli schemi posturali preesistenti, accentuando lacurvatura lombare e modificando per compensazione la curva dorsale. Dal quarto mese la postura inizia a modificarsi in modo più sensibile ed ecco che possono comparire lombalgia e dorsalgie a cui le esperte mani dell’osteopata possono porre rimedio. Per questo, nel corso dei nove mesi è facile che la futura mamma vada incontro a tensioni lungo la colonna, che possono causare dolori alla schiena  (dorsalgie e lombalgie) o ai nervi sciatici (sciatalgie) che si irradiano verso le cosce, così come possono comparire dolori nella parte alta, come cervicalgiee mal di testa. Grazie a tecniche manipolative dolci e non invasive, l’osteopata sblocca tali tensioni e aiuta la colonna ad adattarsi meglio alle modificazioni posturali, liberando da restrizioni di movimento.  Con l’arrivo dei mesi seguenti compaiono anche una serie disturbi a carico dei visceri e ne sono spesso bersaglio l’apparato urinario, quello gastrico con acidità aumentata e dolori di stomaco. Questi sintomi si presentano proporzionalmente con l’aumento di volume dell’utero, in particolar modo quando la mobilità dei citati organi è ridotta. In questo caso le manovre dolci dell’osteopata facilitano gli adattamenti riducendo i sintomi che a volte coinvolgono anche l’intestino e creano pesantezza agli arti inferiori, stipsi e costipazione e innescano spesso mal di testa molto fastidiosi.

Il trattamento osteopatico in questi casi mirerà a facilitare e migliorare il sistema respiratorio diaframmatico permettendo una più corretta circolazione dei liquidi corporei e una fisiologica mobilità viscerale.

Altro disturbo che può essere alleviato è il tunnel carpale, di cui si può soffrire nei nove mesi a causa della maggior ritenzione idrica che provoca una compressione del nervo mediano nel polso: attraverso pressioni mirate, l’osteopata lavora sul sistema linfatico per sciogliere gli edemi e diminuire la compressione. In più, le manipolazioni possono influire positivamente sulla circolazione, aiutando a migliorare la stasi venosa e il fastidioso senso di pesantezza agli arti inferiori e sulla nausea e reflusso gastro-esofageo lavorando con particolare attenzione al nervo vago e al riequilibrio del sistema neurovegetativo.

Inoltre nel caso in cui si è reduci di un trauma pelvico (conseguente ad un incidente stradale…) che ha provocato una lesione al coccige, una frattura pelvica o una lussazione d’anca si possono avere ripercussioni sulla meccanica del parto. Con il suo lavoro specifico, l'osteopata assicura la corretta mobilità articolare del bacino e l'asse vertebrale, funzionale allo svolgimento di un parto naturale.

 Un parto meno faticoso per mamma e bebè grazie all’osteopatia.

Oltre a prevenire dolori e contratture nei nove mesi, le manipolazioni osteopatiche consentono di arrivare al parto in condizioni fisiche ottimali. Durante la seduta l’operatore lavora soprattutto sul bacino, che al momento del parto subisce il cosiddetto movimento di nutazione, ossia la leggera rotazione dell’osso sacro e delle ossa del bacino che consente l’aumento di diametro pelvico necessario per far passare la testolina del bambino. Per far sì che questo succeda, occorre che tutte le articolazioni del bacino siano mobili, libere e non bloccate da restrizioni di movimento, e a questo scopo le manipolazioni dell’osteopata creano una condizione ottimale, che da un lato riduce le tensioni dolorose provate dalla donna, dall’altro facilita le “fatiche” del bebè, che subirà meno traumi durante la nascita. Altro punto su cui l’osteopata lavora con particolare attenzione è il diaframma, che col trascorrere dei mesi viene compresso dalla crescita del pancione. Le manipolazioni permettono di restituire una migliore funzionalità respiratoria, fondamentale durante il parto per aiutare la mamma a liberare le tensioni, fisiche ed emotive, assecondare al meglio le contrazioni, alleviare il dolore, ossigenare tutto l’organismo, che quindi “lavorerà” in modo più efficace. 

Nella fase finale della gravidanza occorre preparare il fisico delle donna al parto, pertanto l’osteopata dovrà migliorare la mobilita di tutte le strutture osteo-articolari e muscolari coinvolte nel parto stesso. L’attenzione sarà concentrata alle anche, al bacino e all’osso sacro in modo che siano sufficientemente mobili. Si cercherà inoltre di mantenere tutte le strutture muscolari che riguardano il pavimento pelvico sufficientemente elastiche per ridurre al minimo la fatica di mamma e bimbo durante la fase espulsiva.

L’obiettivo del trattamento sarà quello di facilitare al meglio lo svolgimento del parto nel modo più fisiologico possibile evitando e prevenendo eventuali episodi traumatici  per il nascituro.

Perché tanta attenzione affinchè il parto si svolga in modo fisiologico e non traumatico?
Il passaggio della testa del bambino nel canale del parto è più che naturale poiché il cranio è strutturato in maniera tale da assecondare i movimenti di contrazione dell’utero grazie alla sua grande elasticità (data dalla presenza delle fontanelle). Il pavimento pelvico invece, con la sua complessa struttura muscolare e fasciale, gioca un ruolo fondamentale nell’espulsione: deve cedere senza lacerarsi e permettere il naturale movimento di rotazione del bambino. Le lacerazioni che avvengono sono dovute a rigidità o asimmetrie del bacino, causate, per esempio, da una banale caduta sugli sci avvenuta da bambina, o un incidente automobilistico (che ha comportato ad esempio un colpo di frusta cervicale e lombare) , tutte cose che vengono trascurate ma che  invece possono determinare una rigidità tale da rendere il passaggio del bambino difficoltoso (vedi per esempio i bambini yo-yo: questi bambini sono intrappolati nel canale del parto e vengono spinti contro una parete che non cede, determinando addirittura una loro risalita!). Senza poi considerare le gravi conseguenza che si possono avere in seguito a lesioni del pavimento pelvico (perdite urinarie, incontinenza e spotting fecali, prolassi uterini, vescicali, rettali…) che comportano, per la donna, grave disagio. L’osteopata cosa può fare? Riequilibrare al meglio tutta la struttura osteo-muscolare del bacino e del pavimento pelvico  seguendo mensilmente la futura mamma fino a poco prima del parto. 

Utile anche per il neonato

Come per la mamma, anche per il bambino il momento della nascita costituisce un impegno considerevole, poiché il piccolo deve spingere per avanzare lungo il canale del parto, sottoposto alle contrazioni uterine, mentre la sua testolina deve restringersi e al tempo stesso modellarsi per adattarsi alle ridotte misure del bacino materno. Un vero e proprio “trauma”, che però le sue ossa, non ancora completamente ossificate, sono in grado di affrontare e di assorbire, grazie alla loro flessibilità e duttilità. In quest’ottica un trattamento osteopatico è in grado di prevenire dolori e contratture del pavimento pelvico che potranno inficiare la discesa del bambino lungo il canale uterino, diminuendo le difficoltà del parto e migliorando notevolmente la fase del travaglio. D'altronde se la discesa ed il parto saranno difficoltosi oltre le necessità naturali, questo potrà favorire alcuni disturbi nel lattante, come per esempio coliche addominali, problemi della suzione, rigurgiti, disturbi del sonno, irritabilità, infezioni ricorrenti delle vie aeree superiori come faringiti, otiti, riniti, sinusiti. Ma perché accade tutto ciò?  Questo perché la compressione che il cranio riceve impegnando il canale uterino può determinare l’ irritazione di alcuni nervi cranici, responsabili di tali funzioni neurologiche, che non sempre saranno ben risolte da parte del neonato. Ecco perché sia che il parto avvenga in maniera naturale o che si renda opportuno un cesareo sarà indicato un trattamento osteopatico quando l’adattamento fisiologico del cranio del neonato non sia tornato alla normalità. Si possono inoltre verificare delle alterazioni nel movimento di alcune ossa del cranio non ancora saldate che, durante lo sviluppo del neonato, potranno evolvere in diverse disfunzioni causando problematiche di tipo visivo ed occlusale (a carico quindi dei denti), ma anche a carico della colonna vertebrale con manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita sotto forma di scoliosi, dismetrie e dismorfismi degli arti inferiori (ginocchio varo o valgo, alterazioni dell’arco plantare, osteocondriti). Deve risultare chiaro che non sempre questo accade! Come detto in precedenza le possibilità di adattamento della struttura umana sono molteplici ed un aiuto osteopatico diviene fondamentale li dove questo adattamento non si sia verificato.

A volte, tuttavia, specie se la nascita è stata particolarmente difficoltosa (travaglio lungo, parto podalico, parto operativo con l’uso di strumenti ostetrici come la ventosa o il forcipe), queste disfunzioni, come vengono definite dagli osteopati, non riescono a risolversi da sé ed ecco che possono provocare al neonato disturbi di vario genere, come rigurgiti, coliche addominali, problemi di sonno, irritabilità. L’osteopata, tramite manipolazioni estremamente delicate a livello cranio-sacrale (due punti che secondo l’osteopatia sono strettamente collegati fra di loro), corregge le disfunzioni, riportando le ossa nella corretta posizione e donandole la loro fisiologica mobilità, mettendo così il neonato nelle condizioni di avere uno sviluppo neuro-motorio più fisiologico. Un lavoro ancora più efficace se già durante la gravidanza l’osteopata ha avuto modo di conoscere la struttura delle ossa del bacino materno, poiché saprà già quali possono essere le eventuali problematiche neonatali e come lavorare in modo ottimale sul bambino appena nato.

 

POST-PARTUM E ALLATTAMENTO

In seguito al parto l’osteopata facilita il recupero materno dell’equilibrio muscolo scheletrico sia del bacino che della colonna vertebrale, risolve le possibili disfunzioni a questo livello  che si possono essere create durante il parto e controlla gli eventuali esiti cicatriziali da taglio cesareo. Una comune conseguenza del parto a carico dell’osso sacro è una disfunzione osteopatica nota come “SACRO DEL POST PARTUM” responsabile di lombalgie, sciatalgie (dolori a carico degli arti inferiori), coccigodinie (dolori a livello del coccige) ed anche depressione; tale disfunzione può essere trattata e risolta con successo attraverso un trattamento osteopatico. Le nuove posizioni assunte durante il periodo dell’allattamento possono predisporre all’instaurarsi di sintomatologie dolorose a carico della colonna della neo-mamma: pertanto l’osteopata può essere d’aiuto nel ristabilire le curve fisiologiche della colonna e fornendo indicazioni adeguate sulle posture corrette da mantenere.

Come trovare lo specialista

Con lo scopo di consentire a tutti gli utenti di trovare rapidamente un osteopata professionista nella loro area di residenza adeguatamente formato e competente nel suo campo  è sorto il ROI, cioè il Registro degli Osteopati Italiani, che annovera circa 1500 iscritti che hanno frequentato, in Italia o all’estero, scuole private che seguono standard formativi europei  – riservati a chi ha già conseguito una laurea in medicina e chirurgia, scienze motorie o  fisioterapia. Per conoscere l’elenco degli osteopati che esercitano la professione in tutta Italia, si può consultare il sito del ROI ,  www.registro-osteopati-italia.com .

                          

Dott.sa Margherita Marconi

  D.O. Osteopata m. R.O.I. 


Margherita Marconi nasce a Bari il 4 Luglio 1980. Dopo aver conseguito con il massimo dei voti e lode accademica la laurea in Fisioterapia, decide di intraprendere il percorso di studi per conseguire il diploma in Osteopatia, raggiunto con successo alcuni anni fa. Nel corso degli anni di studio formativi, parallelamente alla costante attività lavorativa, ha partecipato a numerosi corsi di formazione abilitanti in ambito osteopatico e fisioterapico al fine di incrementare e perfezionare le sue abilità teorico-pratiche. La passione per l’ambito osteopatico la porta ad oggi ad esercitare la professione di Osteopata da libero professionista presso lo Studio NOA. Dal 2012 ad oggi collabora in qualità di assistente alla formazione degli studenti iscritti alla Scuola di Osteopatia A.T.Still Academy Italia.  La dott.sa Marconi riceve su appuntamento concordato al numero 348/1016772 presso lo Studio NOA - Via Casamassima n°94 , Capurso (Bari).