Vaccini, Laforgia: "Proteggete i vostri bambini"

Categoria: Vaccini
Pubblicato Lunedì, 22 Luglio 2013 09:22
Scritto da Benedetta Maffia

Oggi torniamo ancora una volta a parlare di vaccini: da una parte la medicina tradizionale dall’altra la paura delle possibili conseguenze. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domanda al Dott. Nicola Laforgia, direttore dell'U.O. di neonatologia e terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari. Una voce autorevole che da anni si dedica alla cura dei più piccoli nel ‘tempio dei nuovi nati’ dove passano non solo tutti i bebè del più grande ospedale  pugliese, ma dove giungono anche quelli più gravi venuti al mondo altrove.

Che cosa occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino?

Credo occorra sapere che non solo si sta proteggendo il proprio figlio da malattie che possono   avere conseguenze gravi, ma anche che si contribuisce a cercare di eradicare malattie, come il  vaiolo, definitivamente cancellato proprio dalla vaccinazione di massa. Se la domanda si riferisce a  eventuali controindicazioni, l’unica controindicazione assoluta valida per tutti i vaccini è una   eventuale reazione allergica grave a precedenti somministrazioni. La presenza di una malattia  acuta, con o senza febbre, rappresenta una controindicazione temporanea. Poi ciascun vaccino può   avere delle precauzioni, per le quali si può consultare la guida dell’Istituto Superiore di Sanità (http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1947_allegato.pdf), precauzioni per le quali è     utile valutare il rapporto rischio-beneficio. Utile ribadire che il rischio è quello di eventi   avversi gravi, assolutamente rari. I cosiddetti eventi avversi transitori, anche di un certo rilievo, raramente sono tali da superare i vantaggi che si ottengono evitando la malattia con la    vaccinazione. In queste occasioni, la vaccinazione può non essere eseguita solo se il rischio di  malattia è molto basso ed è sostanzialmente nullo il rischio di complicanze importanti conseguenti       ad essa.

Come mai questo accanimento contro i vaccini che ‘normalmente’ vengono percepiti come buoni e giusti?

Viviamo in un momento difficile per la medicina e non solo. Nonostante grandi successi, sia dal punto di vista delle conoscenze dei meccanismi delle malattie, che della loro cura, ci confrontiamo, ancora oggi, con tante patologie che non riusciamo ancora a spiegare, da tanti punti di vista. Non sappiamo per esempio quale sia la causa dell’autismo o di altre patologie, così come non sappiamo perché alcuni bambini sviluppino malformazioni congenite o tumori o perché la capacità di rispondere alle terapie sia molto diversa da caso a caso. Inoltre, esiste una sorta di diffidenza, più o meno diffusa e più o meno giustificata, nei confronti delle compagnie farmaceutiche, che, in nome del dio profitto, come accade per tanti settori della nostra vita, potrebbero mettere in secondo piano l’obiettivo della sicurezza e della salute.

Il presunto legame tra autismo e vaccinazioni ha fatto discutere a lungo, specie negli ultimi anni. Esistono delle prove scientifiche che dimostrino la correlazione tra alcuni casi di autismo e le vaccinazioni pediatriche?

Tutto nasce da una ricerca di tale Wakefield che, nel 1998, pubblicò, su una prestigiosa rivista inglese (Lancet), un lavoro che associava la vaccinazione antimorbillo, rosolia e parotite (vaccino   MPR) alla comparsa di malattie gastrointestinali e di autismo, ipotizzando che la vaccinazione    determinasse un’infiammazione cronica intestinale e che questa fosse la base per scatenare una  reazione immunitaria, base dello sviluppo di autismo. Dopo di lui, peraltro successivamente radiato dalla federazione medica britannica per falsificazione disonesta, nessuno, degli oltre 25 studi condotti negli ultimi 15 anni, ha confermato l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MPR e     autismo.

E’ semplice dimostrare la correlazione tra determinati disturbi e le vaccinazioni pediatriche?

Credo sia utile ricordare il meccanismo alla base delle vaccinazioni. Le vaccinazioni consistono nella somministrazione di parti di virus o di batteri, opportunamente resi innocui, o di loro prodotti (come per il tetano) per stimolare il sistema immunitario del bambino, a produrre anticorpi capaci, qualora il bambino incontrasse successivamente il virus o il batterio “vero” e pericoloso, di bloccarlo, evitando la malattia con tutte le sue possibili complicanze. Quindi, per capirci, il vaccino non fa nulla di diverso di quanto possono fare le migliaia di virus e batteri, cui i nostri figli sono quotidianamente esposti. Soltanto che lo fa in maniera mirata per evitare alcune malattie gravi. Il nostro sistema immunitario viene a contatto con  molti più antigeni ogni giorno ed è perfettamente capace di rispondere a stimolazioni quantitativamente molto più significative, di quelle determinate dai vaccini. La stimolazione immunitaria che determina un’infezione è di gran lunga molto superiore a quella determinata dai vaccini, nell’ordine di 500-1000 volte. Questo dovrebbe far riflettere sul fatto che, se lo stimolo immunitario fosse alla base di alcune malattie, come sostengono alcuni, non sarebbe certo la vaccinazione a rappresentarne un rischio significativo, bensì la malattia stessa. Ciò detto, la correlazione tra patologie/disturbi che compaiono nel primo anno di vita e le vaccinazioni è solo e soltanto una coincidenza temporale, non una correlazione causa-effetto! A questo proposito bisogna sapere che per verificare se un certo evento avverso possa essere attribuibile ad una specifica vaccinazione, è necessario uno studio epidemiologico  che metta a confronto due popolazioni: una vaccinata ed un'altra non vaccinata. Successivamente si analizza se nelle 2 popolazioni (vaccinata/non vaccinata) l'evento avverso è più frequente nella popolazione vaccinata, rispetto a quella non vaccinata. Se la frequenza dell'evento avverso nella popolazione vaccinata è statisticamente più significativa di quella nella popolazione non vaccinata si può concludere che non si tratta di un evento casuale ma di una reazione correlata alla somministrazione del vaccino. La correlazione temporale tra vaccinazione e manifestazioni patologiche non significa perciò sempre correlazione causale tra i due eventi. In taluni casi la correlazione è evidente; il caso piu' semplice è la reazione locale nella sede di inoculazione del vaccino, che a volte può essere anche molto intensa. Anche la febbre che compare entro 72 ore dalla vaccinazione può facilmente essere correlata alla vaccinazione. Ma in altri casi, soprattutto per eventi rari, può essere difficile stabilire l'esistenza della correlazione.

Quali sono le sostanze tossiche che sono state riscontrate nei vaccini?

In alcuni vaccini era contenuto il thimerosal, considerato possibile responsabile di danni al sistema nervoso centrale dei bambini, perché contiene mercurio. In realtà si tratta di etilmercurio, un composto diverso dal ben più tossico metilmercurio che viene, ahimè, assunto da tutti noi, più o meno regolarmente, con gli alimenti, in particolare quelli di origine marina. Diversi studi indicano che l’etilmercurio è eliminato più rapidamente dall’organismo umano e animale, ed è meno neurotossico. Nel 2004, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha concluso che non esiste un’associazione tra vaccini contenenti thimerosal e disturbi neurologici e ha poi ribadito, nel 2012, che non è necessario condurre ulteriori studi sull’argomento, visto che le evidenze disponibili sono sufficienti a supportare la sicurezza del thimerosal contenuto nei vaccini. Peraltro, Il thimerosal è comunque stato eliminato dalle preparazioni vaccinali disponibili per l’età pediatrica nei paesi industrializzati, mentre resta nelle preparazioni nei paesi in via di sviluppo, dove sono ancora ampiamente utilizzati vaccini multidose che necessitano di un conservante per evitare il rischio di contaminazione.

E’ possibile verificare in qualche modo il buon esito di un vaccino?

L’unico modo di verificare il buon esito è quello di eseguire un prelievo di sangue, a distanza di qualche mese, per verificare la presenza di anticorpi specifici per la malattia per cui si è eseguito il vaccino.

Molti genitori vorrebbero fare un test sul sistema immunitario dei propri bambini, prima di inoculare i vaccini. Questo test si chiama HLA, basta come arma di difesa?

Attualmente non esiste alcun accertamento o esame di laboratorio, corroborato da serie evidenze scientifiche, che consenta di prevedere eventuali reazioni avverse, peraltro rarissime. Tantomeno esami come l’HLA hanno alcun senso logico, perché possono solo dimostrare la presenza di alcuni  “antigeni di istocompatibilità” (questo vuol dire HLA, cioè specifici elementi della risposta immunitaria individuale) che sono associati ad alcune malattie. Che lo stimolo del vaccino sul  sistema immunitario abbia un ruolo nel causare alcune malattie, è una bufala, visto che  gli stimoli immunitari naturali sono molto superiori, quantitativamente e qualitativamente.

Perché in alcune regioni italiane non vige più l’obbligo vaccinale?

I motivi sono diversi. Da un lato la necessità di uniformarsi alla legislazione europea, scarsamente orientata verso forme di imposizione, dall’altro la necessità di evitare che le vaccinazioni              obbligatorie vengano percepite come buone e/o utili e quelle facoltative no.  Personalmente   ritengo che gli strumenti di informazione e persuasione, sulla base di dati scientifici seri, che  mostrino gli enormi vantaggi, individuali e per le comunità, siano preferibili.  

Legge 210/92. Esiste allora il danno da vaccino?

Come ho detto prima, esistono le reazioni allergiche gravi, reazioni che possono insorgere in seguito all’inoculazione o ingestione di qualunque sostanza.  Poi, come accennato, ci sono i danni che potrebbero essere correlati alle vaccinazioni. Dico potrebbero, perché la relazione causa-effetto può essere del tutto ipotetica. In queste situazioni giocano un ruolo molto importante le valutazioni che si vanno in sede di discussione dello specifico caso.

Nel 2013 è inaccettabile morire a causa del morbillo. Quali sono le complicanze?

A parte otiti e broncopolmoniti, le complicanze più gravi sono quelle a carico del sistema nervoso centrale: encefaliti acute e subacute. Giusto per informazione nell’epidemia italiana del 2002, che colpì circa 40.000 bambini, si registrarono 15 encefaliti e 6 morti.

I genitori dovrebbero disporre della facoltà di decidere se sottoporre o meno i propri figli alla somministrazione dei vaccini ?

Si, purché adeguatamente e scientificamente informati.

Perché all'atto della vaccinazione i genitori devono firmare l'esonero da ogni responsabilità per l'asl?

Non mi risulta che questa sia una procedura comune. Non ho le competenze per valutare le problematiche legali relative all’assunzione di responsabilità. Io penso che un’informazione adeguata e una scelta consapevole dovrebbero caratterizzare la scelta di vaccinare i propri figli e per quali patologie, assumendosi, quindi, come genitori, le responsabilità del proprio ruolo.

Esistono delle valide alternative per rafforzare il sistema immunitario?

Tanti genitori sanno bene come sia difficile “rinforzare” il sistema immunitario. Mi riferisco ai genitori di quei bambini, un tempo definiti “linfatici”, che si ammalano una settimana si e una no,   spesso in concomitanza con la frequenza dell’asilo. Quei genitori che, per nella speranza di farli  ammalare di meno, hanno magari provato tanti “immunostimolanti”. Ciascun bambino ha una sua  specifica risposta immunitaria, che dipende da tanti fattori, i cui meccanismi sono ancora molto  poco conosciuti. Così, in una popolazione di bambini all’asilo, ci sono quelli che ogni tre - quattro  giorni si ammalano e quelli che non saltano un giorno.  Ad oggi, non esiste alcun farmaco o sostanza che abbia un’efficacia, realmente dimostrata, nel rafforzare il sistema immunitario.

 

In chiusura cosa vorrebbe dire ai genitori che ci stanno leggendo

Io ho vaccinato i miei figli e, personalmente, mi vaccino quando viaggio in zone dove vi sono   malattie pericolose per le quali il mio sistema immunitario non è preparato. La scoperta dei vaccini ha cambiato in positivo la storia delle malattie, consentendo di cancellare il vaiolo dalla faccia della  terra e di aver fatto quasi scomparire del tutto poliomielite, difterite, tetano, tutte patologie perle quali si moriva o si rischiava di rimanere gravemente disabili a vita (la poliomielite). Oggi il  panorama delle malattie è cambiato e di alcune, tante purtroppo, conosciamo ancora molto poco.  Dobbiamo studiare seriamente, approfondire cause e trovare possibili cure, mantenere alta   l’attenzione sugli obiettivi di salute, contrastando, a tutti i livelli, la corsa incontrollata al profitto. Ma accusare oggi i vaccini di produrre danni e/o malattie, senza prove scientifiche, rischia di far ricomparire malattie gravi e di non riuscire a cancellarne definitivamente alcune. Sono   responsabilità gravissime.