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L'intervista. Alimentazione in gravidanza. Indicazioni e consigli.

 

Tra dicerie popolari e consigli delle nonne, l'alimentazione in gravidanza è un tema fortemente sentito ma sul quale esistono ancora miti da sfatare e molte bugie. Abbiamo intervistato in esclusiva la dott.ssa in Dietistica, Claudia Centoducati per fornire risposte esatte alle gestanti oltre che consigli utili per una dieta corretta e benefica.

 

Quali sono gli alimenti che non devono mancare in una dieta varia durante i 9 mesi?

La dieta adottata durante la gravidanza dovrebbe essere innanzitutto equilibrata e varia. In questo periodo si verifica un aumento del fabbisogno proteico che  dipende dalle esigenze della nuova costruzione materna e feto placentare. L'incremento giornaliero è di 6,0 g al giorno rispetto alla dose giornaliera raccomandata. Dunque non devono mancare le proteine ad elevato valore biologico, quali carne, pesce, uova, formaggi. Inoltre si consiglia di sostituire spesso la carne con il pesce (almeno 2-3 volte la settimana) per il suo contenuto in acidi grassi polinsaturi omega 3, fosforo, iodio e per la maggiore digeribilità.

In questi mesi inoltre si verifica un aumento del fabbisogno di calcio, importante per lo sviluppo scheletrico del nascituro che ha inizio nel terzo trimestre di gestazione. È utile un apporto quotidiano di calcio pari a 1200mg al giorno (+ 400mg rispetto ai normali fabbisogni) per tutta la durata della gravidanza.

E’  risaputo che il latte e i suoi derivati sono degli alimenti ad alto contenuto di calcio ma anche nel mondo vegetale ci sono importanti fonti di calcio come spinaci, verza, broccoli e cavoli, fagioli, ceci, lenticchie e soya, noci, mandorle e pistacchi.

C'è una ampia varietà di pesci ricchi di calcio, come le acciughe, le sardine, la sogliola o il salmone. Anche i crostacei come i gamberi e i gamberetti sono ricchissimi di calcio come anche il polipo e le cozze.

Per soddisfare l’aumento dell'apporto di fosforo che si verifica in gravidanza non devono mancare pesce, latte e derivati e uova. Nel mondo vegetale fonti di fosforo sono: mandorle, pistacchi, anacardi e pinoli.

Infine in gravidanza si ha un aumento del fabbisogno di acido folico .

Fonti alimentari sono: verdure a foglie verde, arance, fagioli, fegato e lievito di birra.

Importante sottolineare inoltre che per garantire il giusto nutrimento a mamma e bebè non è assolutamente necessario “mangiare per due” ma è sufficiente aumentare l’apporto calorico giornaliero di 300-400 calorie,  passando dalle circa 2000 calorie, che in media costiuiscono il fabbisogno giornaliero di una donna adulta, a 2300-2400. Né occorre stravolgere le proprie abitudini alimentari, ma basta seguire una dieta varia e bilanciata. Il modello migliore resta sempre la nostra classica dieta mediterranea.

 

E’ vero che in gravidanza aumenta la voglia di cibo? In particolar modo di alcuni cibi, le cosiddette voglie.

 Le voglie in gravidanza sono legate ai cambiamenti ormonali che si verificano e che comportano delle alterazioni nel gusto e nell’olfatto della gestante, che spesso si trova a desiderare un particolare cibo e a detestare un odore fino a poco prima gradito.

È noto che durante i nove mesi è richiesta una maggiore quantità di energia e che vi è un incremento del dispendio energetico totale dovuto alla crescita del feto, della placenta e dei tessuti materni. Per questo motivo con il progredire della gravidanza aumenta anche l’appetito e il bisogno di introdurre più calorie che spesso si concretizza nel desiderio di cioccolato e dolci, anche per compensare le fragilità che in genere una donna ha in questo periodo così delicato.

Qual è l’aumento di peso consigliato mensilmente per una gestante?

 Prima di tutto dobbiamo fare una distinzione rispetto al peso iniziale della gestante.

La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) definisce l’aumento di peso in gravidanza in relazione all’IMC (indice di massa corporea) che si calcola dividendo il peso pre-gravidanza per il quadrato dell’altezza.

Per una donna sottopeso (IMC inferiore a 18,5) l’aumento complessivo consigliato è tra i 12 e i 15 Kg.
Per una donna normopeso (IMC compreso tra 18,5 e 25) l’aumento consigliato è tra gli 8 e i 12 kg.
Per una donna sovrappeso (IMC superiore a 25) l’aumento consigliato è intorno ai  7-9 Kg)
In caso di obesità (IMC superiore a 30) l’aumento consigliato non deve superare i 7 kg.

Si suol dire che in gravidanza si debba prendere un chilo al mese. In realtà l’aumento non è così rigido e costante.

Nel primo trimestre l'aumento di peso è in genere scarso. All'inizio certe donne possono addirittura dimagrire, a causa della nausea o del vomito.
Nel secondo trimestre il peso comincia a salire sino ad un aumento di circa 6/8 Kg alla fine del sesto mese per una donna normopeso.
Nel terzo trimestre l’aumento di peso è di un chilo al mese circa.
Verso la fine della gravidanza l'aumento totale sarà di 9-12 kg per un soggetto normopeso. Tale incremento ponderale è adeguato sia per la mamma che per il neonato.

Interessante conoscere anche la ripartizione del peso.

Per il bambino: 3-4 kg.
Utero: 900 g
Placenta 500g
Seno: 400g
Volume sanguigno: 1,5 kg
Riserve di grasso: 2-3 kg
Ritenzione idrica: 2 kg

Quali sono, invece, gli alimenti da evitare durante la gestazione e perché?

In gravidanza è importante evitare essenzialmente  i cibi crudi nelle donne negative alla Toxoplasmosi. Attenzione quindi al latte non pastorizzato, ai formaggi non pastorizzati, alle uova crude e ai cibi che le contengono come maionese fresca, dolci a base di uova crude o poco cotte come tiramisù e zabaione. Evitare inoltre carne cruda o poco cotta, tartara, carpaccio, carni affumicate o conservate senza cottura, come pancetta, prosciutto crudo, salame, speck, bresaola. Per quanto riguarda il pesce bisogna evitare quello crudo o poco cotto, carpaccio, sushi e sashimi, pesce affumicato non cotto, integratori a base di olio di pesce, molluschi crudi, ostriche. Importantissimo evitare frutta e verdura non correttamente lavate e insalate confezionate e pronte all’uso non rilavate accuratamente.

Se una mamma prende poco peso il feto nascerà piccolo?

Ciò che è importante per garantire il normale sviluppo del feto non è il peso della gestante ma che venga soddisfatto il fabbisogno calorico e nutrizionale. Ci sono infatti delle donne che si alimentano in modo equilibrato e corretto ma che, a causa di un metabolismo particolarmente veloce, non prendono più di 6-7 Kg. 

In tal caso la crescita del bebè e il suo peso alla nascita saranno assolutamente normali perché le sue esigenze nutrizionali sono state tutte soddisfatte. Assai diverso è il caso di donne che si sottoalimentano, come coloro che soffrono di disturbi alimentari o coloro che vivono nei paesi del terzo mondo, che possono andare incontro a carenze nutrizionali anche serie che provocano una scarsa crescita del feto.

E’ anche vero che se la futura mamma ingrassa più del dovuto non è detto che il bambino nascerà sovrappeso. Non c’è infatti una relazione lineare tra aumento di peso della mamma e crescita del bambino, perché ciò che aumenta è il tessuto adiposo materno, mentre il feto continua ad attingere solo il nutrimento che gli è necessario per crescere. In alcuni casi, anzi, può essere vero il contrario: alcune patologie alle quali una donna sovrappeso può andare più facilmente incontro, come il diabete gestazionale, potrebbero provocare addirittura una minor crescita del neonato, perché la placenta funziona male e non nutre efficacemente il feto.