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Accorato appello di un grande Papà

Abbiamo affrontato molte volte l'argomento "vaccini". Ne abbiamo parlato con Giorgio Tremante, responsabile dei danneggiati da Vaccino del Ministero della Salute e con Lucia D'Augelli, responsabile del Comilva Puglia. Abbiamo pubblicato la storia di Maria Luisa Rotondo, l'ennesima testimonianza di danno da vaccino. Oggi pubblichiamo l'ultimo appello di Tremante, un grande Papà.

Il nostro consiglio per tutte le mamme in rete: "informatevi sempre prima di prendere decisioni per i vostri figli!"

A tutti voi carissimi amici “virtuali”. Credo che non possiate minimamente immaginare l'aumento del mio battito cardiaco quando leggo certi vostri toccanti commenti. Sono un uomo ormai vecchio e logorato dai molteplici dolori che la vita mi ha riservato, ma che mi sono stati volutamente creati ad hoc da chi aveva ed ancora ha interesse a nascondere una verità non voluta e negata a tutti i costi per difendere gli interessi di una certa “bottega”.

Interessi di una medicina industrializzata/malata, che necessita di “clienti” ad ogni costo per continuare la propria attività, invece di rispettare l'antico dettato del giuramento d'Ippocrate che recitava, ma che ancora dovrebbe recitare, “primo nihil nocere”. La medicina, per ciò che riguarda la malattia, è purtroppo diventata un grande business che ha perso completamente di vista il vero valore della salute e della sofferenza dell'ammalato e della di lui famiglia. I medici, gli infermieri e tutte quelle persone che ruotano nell'ambito sanitario sembrano, forse anche se loro non se ne rendono quasi mai conto, essere diventati degli avvoltoi che disperatamente catturano le prede (gli ammalati) e se ne spartiscono, riducendole talvolta a brandelli, anche i loro miseri resti. Questa potente industria della malattia garantisce posti di lavoro a tanti, disposti però a spartirsi o a scambiarsi le sofferenze dei poveri disgraziati colpiti direttamente nella loro carne o nel loro spirito, a patto però che nessuno parli, che nessuno dica, che nessuno sveli l'arcano della disperazione famelica di quanti arrischiano il loro impegno per spartirsi anche le briciole di questo spropositato business che si è volutamente costruito facendo leva soprattutto sull'ignoranza delle persone che, nel momento della disperazione e davanti ad un camice bianco, si sentono terrorizzate ed indifese, ma pendono dalle labbra di questo “moderno stregone” nell'ascoltare una qualsivoglia “sentenza”, che uscirà impavida dalla sua bocca. Tutto questo ambaradan è spesse volte creato a monte da funzionari e tecnici che lavorano alacremente per mantenere sempre in attivo questa industria della malattia. Dicevo poc'anzi a monte, poiché le sementi di queste innumerevoli malattie, volute e create proprio dalla mano dell'uomo ormai da lustri, a mio avviso, sono proprio i “vaccini” che, una volta seminati, soprattutto nella popolazione infantile, originariamente sana, prima o poi produrranno quei copiosi frutti (malattie) che serviranno, in un secondo tempo, a mantenere saldamente in piedi questa industria. Questa medicina si è trasformata, negli ultimi secoli, rapidamente in medicina dogmatica e meccanicista dove, lo stregone di turno in camice bianco, detta regole e leggi che serviranno solamente a difendersi per proteggere se stessa, mentre il povero “paziente” diventato “oggetto” e mero strumento d'indagine, verranno sperimentate le più strane e bizzarre pozioni pseudo/magiche le quali, invece di guarirlo, cercheranno di mantenerlo totalmente dipendente da questa generalizzata medicalizzazione e magari, di conseguenza, anche alla ospedalizzazione in strutture sempre più modernizzate e, apparentemente accoglienti dove, questi stregoni diventano padroni assoluti di vita e di morte delle disorientate vittime che cadranno nelle loro mani. I primi a cadere nelle loro mani sono proprio i nostri figli, fin dalla loro primissima età, trattati, magari ancora per dettato di una legge medicale “obbligatoriamente” con le vaccinazioni. Dobbiamo così avere il coraggio di riappropriaci noi genitori della vita e della salute dei nostri figli, se non vogliamo che, prima o poi, ognuno di noi possa cadere nelle trappole tese da questi “stregoni” che speculano senza limiti sulla sofferenza dei nostri figli e di innumerevoli ed inconsapevoli ignare famiglie. Noi “vittime dei vaccini” dobbiamo urlare forte il nostro grido di dolore e di disperazione, affinché possiamo essere sentiti da altri genitori, anche da chi ancora vuol mantenersi ben saldi quei tappi nelle orecchie, fingendo di non capire per non essere disturbati, nella loro provvisoria ed apparente serenità familiare. Capisco che questo mio appello possa sconvolgere il pensare di moltissime persone che si trovano davanti al dilemma: “vaccini si o vaccini no”. Sappiate però che a me ed a mio figlio Alberto, questo arduo tentativo di mettervi in guardia, ha prodotto un “isolamento completo” dalla società nella quale siamo inseriti e, stiamo pagando duramente l'abbandono totale sociale che generalmente, oggi giorno, non è riservato nemmeno più ai peggiori delinquenti incalliti. Questo è ciò che ci sta riservando fino ad ora questa insensibile attuale indifferente società che vuol ignorare e magari nascondere il nostro pur drammatico pregresso che continua ad essere però ancora il nostro attuale presente.
Giorgio Tremante