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L'esperto risponde

Torna l’ora solare: «L’occasione giusta per far dormire di più i bambini»

«Il cambiamento di orario può portare disagi ai più piccoli, ma è anche una chance per recuperare un’ora di sonno». I consigli degli esperti del riposo per rendere più soft il passaggio

La differenza sarà “solo” di un’ora, ma per i bambini si tratta di una vera rivoluzione. Che, se gestita nel modo corretto, potrebbe portare dei vantaggi. Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 ottobre le lancette dell’orologio si spostano un’ora indietro per il ritorno dell’ora solare e la mattina si potrà restare tra le coperte un’ora in più. «Anche se non mancherà qualche disagio, l’importante è risintonizzare l’organismo sui ritmi biologici giusti. Per i bambini che vanno a letto tardi e che la mattina faticano a svegliarsi, può essere l’occasione per guadagnare un’ora di sonno in più», dice Luigi Innocenti di Astro Italia, azienda di Guanzate (Como), la prima azienda in Italia per la vendita diretta del settore riposo.

L’insufficienza di ore di riposo tra i più piccoli è un problema sentito: secondo la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale in linea di massima fino a un anno di vita servono 14-18 ore di sonno fra il giorno e la notte, quando i piccoli vanno all’asilo si passa a 12-14 ore distribuite nelle 24 ore. Con la scuola elementare e poi alle medie il fabbisogno scende, ma resta comunque elevato: servono 10-12 ore di sonno, che scendono a 8-10 soltanto all’ingresso nella scuola superiore. «Purtroppo pochi rispettano questi parametri: secondo i dati di una recente indagine dell’Osservatorio nazionale Paidòss sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, oltre un milione di bambini fra i 3 e i 14 anni soffre di una vera e propria forma di insonnia e nell’ultimo secolo i piccoli italiani hanno “perso” almeno un’ora di sonno, tanto che la maggioranza oggi dorme in media 40 minuti in meno del dovuto» ricorda Innocenti.

Dai mobili ai detersivi: come evitare una casa inquinata

L'aria pulita è un diritto dei bambini. I rischi dell’inquinamento indoor colpiscono soprattutto i più piccoli. L’inquinamento domestico causa 4 milioni di morti ogni anno. I dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulle principali cause di morte prematura sono inquietanti. Non sarebbero le malattie cardiovascolari o il cancro i big killer, ma l’inquinamento atmosferico. Ne abbiamo parlato - in occasione del lancio della nuova tecnologia per l'inquinamento domestico di Dyson il 6 maggio a Milano - con il Dott. Fabrizio Ottoboni, Biologo e Acarologo, Lofarma Allergeni

Ha senso parlare di qualità dell’aria domestica o è necessario guardare ogni singola realtà nello specifico?

L’espressione “indoor” è riferita agli ambienti di vita e di lavoro non industriali ed, in particolare, a quelli adibiti a dimora, svago, trasporto. Non esiste uno standard di buona qualità dell’aria perché ogni ambiente è unico come abitanti, come arredamento, come costruzione, etc. Anche all’interno di un appartamento ogni stanza ha una sua unicità d’aria.

Che differenze ci sono tra affidamento esclusivo e congiunto?

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Nell'esclusivo il genitore affidatario non è tenuto a interpellare l'altro genitore per le decisioni inerenti la prole, ma ormai è una caso molto isolato.

Osteopatia : di cosa si tratta?

L’Osteopatia e’un sistema olistico, basato sull’approccio globale all’individuo, di diagnosi e trattamento che basandosi sulle scienze fondamentali e le conoscenze mediche tradizionali (anatomia e fisiologia) si dimostra efficace nel trattamento di disturbi che interessano non solo l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, ma anche quello viscerale (data l’azione sulla mobilità viscerale) e cranio-sacrale (dato il legame tra cranio, colonna vertebrale e osso sacro). 

L’Osteopatia considera il sintomo come un “campanello d’allarme” e mira ad individuare e rimuovere la causa alla base del sintomo stesso.

Figli maggiorenni e mantenimento

Mia figlia tra qualche mese sarà maggiorenne. Sarò ancora obbligato a versare il mantenimento alla mia ex moglie?

Certo, sin quando la figlia non sarà autosufficiente.