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Maternità

Seggiolini auto per bambini. Quale scegliere?

La sicurezza dei bambini a bordo dei veicoli merita grande attenzione perché, in caso d’incidente, essi sono i più indifesi ed esposti ai rischi. Secondo le statistiche nel nostro Paese, ogni anno, più di 8.000 bambini sotto i 13 anni sono coinvolti in incidenti stradali, con un tasso di mortalità molto elevato. L’utilizzo dei dispositivi di ritenuta per bambini è essenziale non solo in caso d’incidente ma anche in tutte le occasioni in cui la circolazione impone un repentino cambiamento di velocità o di marcia. In questi casi, infatti, mentre un adulto riesce a restare correttamente seduto sul sedile, un bambino può rovinare pericolosamente sul pavimento o urtare contro i sedili o i vetri con il rischio di lesioni. È largamente dimostrata l’efficacia dei seggiolini nel diminuire la probabilità di morte o di lesione grave in chi li utilizza: un bambino correttamente sistemato su un seggiolino ha, infatti, il 69% delle probabilità in meno di un decesso in caso di incidente grave.

I dispositivi di ritenuta sono obbligatori dalla nascita fino al raggiungimento di 36 chili di peso: fino a 18 kg si possono usare solo i seggiolini, oltre questo peso si possono utilizzare anche gli adattatori.

Sei un "Genitore più"?

Genitori, come veri protagonisti della salute dei propri figli, fin dal concepimento e dai primi giorni di vita del bambino. E' questo il messaggio principale della campagna "Genitori Più", promossa dal Ministero della Salute, realizzata in collaborazione con la Regione Veneto, la Federazione italiana dei medici pediatri e l'Unicef.

Un messaggio basato sulla conoscenza di "Sette semplici azioni", che i genitori possono autonomamente attuare, di dimostrata efficacia per prevenire malattie, malformazioni, traumi, incidenti, obesità, infezioni ma anche difficoltà cognitive e relazionali.

Per essere "Genitori Più" bastano sette semplici azioni. Sette semplici azioni che valgono una vita intera.

L'alfabeto delle mamme

vignetta - alfabeto delle mammeA come ambivalenza. La maternità porta con sé una naturale ambivalenza tra due diverse polarità: da una parte c’è l’essere madre, generosa, disponibile, solida ed accudente per il proprio figlio, dall’altra c’è il desiderio di restare figlia, compagna, professionista e dunque, a seconda degli ambiti, bisognosa e accudita, complice e seduttiva, autonoma e competente.

B come bisogno, di essere riconosciuta come madre competente e premurosa, di ricevere dal proprio uomo tenerezze e attenzioni come donna, di trovare sostegno nel sistema perché la gioia della maternità è infinita, ma anche la fatica, gli effetti collaterali, i dubbi, le curiosità, i momenti giù, la vita che cambia e non sempre si è d'accordo.

C come co-sleeping, consuetudine praticata dal 90% delle popolazioni del mondo. Mio figlio si abbandona al sonno così, quasi subito, fiducioso, sereno, felice. Non ho avuto il coraggio di spostarlo nella sua stanzetta, voglio godermelo il più possibile, cosciente che un giorno quel momento arriverà… e se ora nel lettino qualche volta piange lui… quel giorno nel lettone piangerò io.

Vademecum di cristalloterapia ... per future mamme

Lo sapevate? Le pietre dure oltre ad essere bellissime da indossare come eleganti bijoux nascondono insospettabili proprietà benefiche: esiste infatti una grande energia racchiusa in questi elementi naturali che può aiutare a contrastare piccoli fastidi o problematiche sia a livello fisico che spirituale. Alcuni di questi benefici effetti sembrerebbero essere particolarmente utili per le donne in dolce attesa: ecco quindi un piccolo vademecum di cristalloterapia per future mamme.

Agata: può presentarsi in diversi colori (grigio, blu, rosso, giallo) ed era conosciuta sin dall'antichità come pietra portafortuna. Ha un effetto armonizzante e stabilizzante su tutto il corpo e favorisce la crescita e la rigenerazione, svolgendo quindi un'importante funzione di protezione durante la gravidanza. La pietra deve essere tenuta a contatto con la pelle.

Dieci cose che distinguono una mamma da una donna

Punto n°7Prima di diventare mamma, avresti mai pensato di commuoverti per una pipì nel vasino?

Quando diventi mamma:

1- Scopri la vera paura: paura della realtà, del futuro, dei pericoli, di non essere all’altezza del ruolo che la vita ti ha concesso.

2- Impari a riconoscere il dolore … e non mi riferisco alla sofferenza fisica, quella del parto per intenderci (che è comunque meritevole di nota). Una mamma si ferisce anche nel cuore, tutte le volte che il proprio figlio piange (per qualsiasi ragione).