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Reflusso gastroesofageo nei neonati: un rimedio dall’osteopatia

Come e perché le sedute con l'osteopata neonatale possono migliorare i sintomi in un bambino che soffre di reflusso gastro- esofageo.

Un disturbo molto comune che, nella sua forma meno grave, può essere notevolmente attenuato attraverso l’intervento dell’osteopata, l’allattamento al seno a richiesta e alcuni specifici accorgimenti che il vostro osteopata vi darà…..

"Signora, suo figlio soffre di reflusso gastesofageo", molte mamme si sono sentite dire queste parole dal medico e per molte è iniziato un lungo e difficile iter fatto di farmaci, esami, controlli, svezzamento precoce e sospensione dell'allattamento al seno !!!

Il reflusso gastroesofageo è uno dei disturbi che più frequentemente colpisce i neonati e angoscia i neogenitori. Nonostante il problema tenda a risolversi spontaneamente, nelle forme croniche si è costretti a ricorrere ai farmaci. Il reflusso in forma non patologica, tuttavia, non comporta necessariamente l’utilizzo di medicine: un trattamento particolarmente efficace, e indicato in questi casi,è il trattamento osteopatico.

 I bimbi che presentano frequenti rigurgiti o episodi di vomito sono molto numerosi (circa il 70% dei piccoli sotto i 6 mesi). Si tratta, infatti, di fenomeni fisiologici, che non causano particolare disagio al bebè. Al contrario, la malattia da reflusso gastroesofageo nei neonati, invece, a seconda della serietà dei sintomi, può interferire in modo anche importante con la qualità di vita. Vediamo come riconoscerla e cosa fare.

Affinche’ si possa affermare che l’osteopatia sia un valido rimedio nel trattamento nel reflussogastroesofageo è necessario comprendere quali sono gli elementi anatomici coinvolti in tale disturbo, sui quali la manipolazione osteopatica può agire in modo benefico.

Quando noi ingeriamo il cibo, esso passa attraverso l’esofago, e finisce nellostomaco. Tra queste due strutture esiste una valvola detta sfintere esofageo inferioreo cardias, che si apre e chiude quando deve passare il cibo e ha il compito di impedire a quest’ultimo e ai succhi gastrici di risalire lungol’esofago. Se si presenta un’alterazione anatomica o funzionale di questa valvola, il cibo tende a risalire lungo l’esofago, però, essendo oramai molto ricco di succhi gastrici estremamente acidi, questa eventualità non è priva di conseguenze. Si deve tener presente che lo stomaco è “progettato” in modo da poter sopportare un ambiente acido, ed è in grado di difendersi dai succhi gastrici; l’esofago, invece, non è protetto adeguatamente: ciò comporta un’irritazione delle sue strutture e i sintomi che ne derivano. 

È opportuno fare una distinzione tra il Reflusso Gastro Esofageo (RGE) con o senza rigurgito e la MALATTIA da Reflusso Gastro Esofageo.

Tale  disturbo è causato dal funzionamento difettoso della valvola che separa lo stomaco dall'esofago, il Cardias: alla nascita non è ancora del tutto matura nella sua funzionalita’ e può presentare delle anomalie in seguito a un parto traumatico : questo fa sì che essa non chiuda bene, portando alla fuoriuscita nell'esofago dei succhi gastrici e alla conseguente sensazione di bruciore.

  • Per reflusso gastroesofageo (RGE) si intende larisalita del contenuto gastrico in esofagocon o senza rigurgito (fuoriuscita di contenuto gastrico attraverso la bocca) e/o vomito:è un evento fisiologico che si verifica più volte al giorno nei lattanti.
  •  La malattia da Reflusso Gastro esofageo (MRGE) è quella condizione in cui la risalita del contenuto gastrico comporta l'insorgenza di segni, sintomi e complicanze, quali vomito ricorrente,  esofagite (infiammazione dell'esofago), apnea, broncospasmo, perdita di peso. In particolare la perdita di peso è il fattore discriminante tra reflusso e malattia da reflusso (per perdita di peso non si intende né rallentamento né stasi della crescita, che nei bambini allattati al seno possono essere del tutto normali e frequenti).

Per non creare inutili allarmismi riporto qui di seguito le linee guida del NICE britannico (the National Institute for Health and care Excellence) secondo le quali nei neonati il reflusso gastro esofageo è molto frequente e fisiologico, il 5% dei neonati presenta circa sei o più episodi al giorno, e solitamente non richiede ulteriori approfondimenti e trattamenti: questo fenomeno inizia di solito prima che il neonato abbia raggiunto le 8 settimane di età e la sua frequenza diminuisce nel tempo (il 90% dei casi si risolve entro il primo anno di vita).  Al tempo stesso bisogna prestare attenzione ai “sintomi da bandiera rossa” (apnea, broncospasmo, perdita di peso), distinguendo così tra episodi di RGE e MALATTIA da RGE.

Come accorgersi che il neonato ha un Reflusso Gastro Esofageo? Quali sono i suoi SINTOMI ?

I sintomi nel neonato si manifestano come rigurgiti, vomito, sensazione di bruciore, difficoltà ad alimentarsi, solitamente il neonato emette strani versetti i dalla bocca, talvolta ha il respiro quasi affaticato (simile a quando noi adulti ci siamo fatti un’indigestione), pianto e lamento quando cercate di metterlo in orizzontale nel lettino, difficoltà a dormire, agitazione e facile irritabilità, ruttini continui tra una pasto e l’altro, raffreddori e infezioni delle vie respiratorie frequenti.  

Nei casi più gravi, la Malattia da Reflusso gastro esofageo può manifestarsi con vari sintomicheinteressano gli apparati gastrointestinale e respiratorio, interessando così lo stato di salute generale del bambino. Il neonato appare sofferente, piange di continuo, può subire un calo di peso o mostrare comportamenti caratteristici (ruminazione, inarcamento del busto e del collo all’indietro). Talvolta, si manifestano anche sintomi allergici (eczemi e orticaria) e di tipo respiratorio ( episodi di apnea, crisi di pallore o cianosi, ipotonia) che nei casi più importanti possono condurre a asma o polmonite da inalazione (quando il latte, che risale dallo stomaco, entra nella laringe, in trachea e, poi, arriva ai polmoni). Infine altri sintomi associati possono essere vomito abituale, bruciore dietro lo sterno, dolore addominale, senso di acidità in bocca, difficoltà alla deglutizione, associati a irritabilità, tosse cronica, stridore laringeo 

Come interviene l’OSTEOPATA in tale situazione? 

L’osteopatia è una medicina non convenzionale che, pur avvalendosi delle conoscenze mediche tradizionali, non si avvale dell’ausilio di farmaci e mira alla risoluzione di disturbi funzionali che interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.

Particolarmente tollerato dai bambini e privo di effetti collaterali, il trattamento osteopatico basandosi su manipolazioni delicate e indolori, porta, nella maggior parte dei casi, ad ottimi risultati. Generalmente sono necessarie due o tre sedute per i primi risultati e non molte di più per risolvere i problemi.

Durante la seduta osteopatica su un neonato, avente come motivo di consulto un Reflusso Gastro esofageo, si procederà, quindi, attraverso leggere manipolazioni, ad alleviare le tensioni meccaniche sugli elementi fibro-muscolari che impediscono un corretto funzionamento della fase digestiva: alla base del cranio per alleviare la compressione del nervo vago (responsabile della fisiologica funzione digestiva) , in mezzo alle scapole e sull’addome per attenuare le tensioni della parete gastrica, del diaframma e della parte bassa dell’esofago con l’orifizio noto come cardias. Il trattamento permette così di migliorare la funzionalità di tale valvola (cardias), inducendo nel neonato una sensazione di generale rilassamento, molto importante per lo stato di salute psico-fisica del piccolo. 

Il razionale del trattamento osteopatico nei neonati con RGE sta nella frequente immaturità del cardias (lo sfintere posto tra lo stomaco e l’esofago che dovrebbe chiudersi proprio per impedire la risalita di cibo) e anche in una compressione del nervo vago alla base del cranio al momento del parto (il parto, anche se si è svolto nel migliore dei modi, rappresenta pur sempre un trauma per il bambino, per il sol fatto che esso deve passare attraverso un canale più stretto rispetto alla sua stessa testa. Durante questo passaggio si verifica un compressione delle ossa craniche, che nella maggior parte dei casi si riallineano da sé in breve tempo. Altre volte invece, specie se il bambino ha un cranio grande o se il parto è stato lungo o traumatico, si possono creare delle compressioni su alcune strutture nervose, tra cui il nervo vago, che innerva proprio lo stomaco garantendone la sua funzionalità.) Proprio per normalizzare tale situazione, riducendo gli episodi di RGE, l’osteopata potrà intervenire agendo su diverse strutture: la base del cranio (in particolare l’occipite) allentando la compressione sul nervo vago; la colonna dorsale (per avere un effetto sul sistema di nervi che regolano la funzione gastrica), inoltre anche direttamente sull’addome con manipolazioni che rilasceranno la parete gastrica, la parte bassa dell’esofago e il cardias, e il diaframma (il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale che l’esofago attraversa nel suo decorso).

Quali altri disturbi del neonato possono essere alleviati con l’ OSTEOPATIA ?

Possono beneficiare delle manipolazioni osteopatiche anche altri disturbi tipici dei neonati come disturbi del sonno, alterazione dei ritmi sonno-veglia, facile irritabilità, coliche gassose, asimmetrie craniche (plagiocefalie), torcicolli, e nei bambini un po’ più grandicelli si può agire su problemi di stipsi, otiti ricorrenti e infezioni respiratorie frequenti.

A partire DA CHE ETA’ si può fare una seduta osteopatica?

Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene effettuato, perché la disfunzione osteopatica è meno strutturata e meno radicata. Pertanto già dopo pochi giorni dalla nascita è  possibile rivolgersi ad un osteopata. Va sottolineato inoltre che i neonati hanno enormi possibilità di auto guarigione ed è per questo che in molti ospedali italiani, i neonati pretermine vengono trattati sin da subito dopo la nascita per problemi di coliche gassose, rigurgiti frequenti e plagiocefalie.

In SINERGIA alla TERAPA MEDICA, dove si ritiene necessaria:

l’osteopatia può affiancarsi efficacemente ad eventuali terapie mediche e agire in sinergia con esse: se il neonato ha un RGE importante  e il pediatra ha ritenuto opportuno somministrare medicinali, l’osteopatia non sostituisce il farmaco ma può aiutare a ridurre la durata della terapia farmacologica; se il neonato presenta una otite batterica e viene prescritto un antibiotico, il trattamento osteopatico può agire per diminuire gli episodi di otiti nel corso dell’anno. Così come vi sono delle problematiche per cui l’osteopatia costituisce la terapia elettiva, per esempio le asimmetrie craniche.

L’osteopata stimola nel vostro piccolo un vero e proprio meccanismo di auto-guarigione, fondato su una conoscenza dettagliata dell’anatomia umana, della fisiologia e dei processi patologici. Queste competenze, unite ad una profonda conoscenza dei metodi clinici classici e tradizionali, servono per identificare il disequilibrio del bimbo e quindi procedere al trattamento e alla normalizzazione.

CONSIGLI NELLA GESTIONE DEL NEONATO 

È  importante sapere che, abbinando alle sedute osteopatiche alcuni accorgimenti posturali, come tenere il bambino in posizione più verticale durante l’allattamento e durante la digestione, i risultati non tarderanno ad arrivare.

Può essere sicuramente utile l'utilizzo della cosiddetta "posizione antireflusso": si solleva la testa del bambino, a letto, di 30 gradi, e tutto l'acido che poteva risalire mentre il bimbo è in posizione supina, grazie a questa inclinazione prontamente ritornerà nello stomaco.

 

Ecco i consigli degli osteopati per fronteggiare il reflusso:
- allattare a richiesta anche molto frequentemente, se il bambino arriva alla poppata troppo affamato succhierà troppo voracemente e questo aumenta il rischio di vomito.
- non usare ciucci e biberon
- tenere il neonato a stretto contatto con la madre almeno per i primi 3 mesi
- tenerlo in posizione verticale, piuttosto che in posizione supina nella culla. 

 

Dott.sa Margherita Marconi
D.O. Osteopata m. R.O.I. 

 


 

Margherita Marconi nasce a Bari il 4 Luglio 1980. Dopo aver conseguito con il massimo dei voti e lode accademica la laurea in Fisioterapia, decide di intraprendere il percorso di studi per conseguire il diploma in Osteopatia, raggiunto con successo alcuni anni fa. Nel corso degli anni di studio formativi, parallelamente alla costante attività lavorativa, ha partecipato a numerosi corsi di formazione abilitanti in ambito osteopatico e fisioterapico al fine di incrementare e perfezionare le sue abilità teorico-pratiche. La passione per l’ambito osteopatico la porta ad oggi ad esercitare la professione di Osteopata da libero professionista presso lo Studio NOA. Dal 2012 ad oggi collabora in qualità di assistente alla formazione degli studenti iscritti alla Scuola di Osteopatia A.T.Still Academy Italia.  La dott.sa Marconi riceve su appuntamento concordato al numero 348/1016772 presso lo Studio NOA - Via Casamassima n°94 , Capurso (Bari)